Sono in compagnia di due donne: Nicoletta la fodoma e Anna la svedese. Ragazze tenaci e ben allenate, sarà gara vera con loro.
Partendo da Palus San Marco e fino alla cengia del Doge la gita si svolge su sentiero segnato, poi seguendo le poche indicazioni della guida, seguiamo gli ometti, l'istinto e i segni dei camosci.
L'ambiente è stupendo, il passaggio sotto la parete gialla è per una cengia di prato verde all'inglese, cosparso di stelle alpine. Su questa parete noteremo la partenza di due vie a spit, roba da big, no falesia!!
Un passaggio in traverso su roccia buona ci impegna un pò e poi per erti pendii guadagnamo la cima.
Durante la salita abbiamo avuto la fortuna di vedere da moolto vicino le abilità, la destrezza di un camoscio. Certo sappiamo tutti delle sue caratteristiche in ambiente, ma vederlo correre in discesa, faccia a valle, su rocce ed erba fortemente inclinati con passaggi molto esposti ci ha lasciati davvero senza parole. Quel camoscio è stato l'unico incontro della lunga giornata, segno dell'isolamento che contradistingue le cime di questo gruppo. Wilderness.
Corno del Doge
Sull'omonima cengia
Sotto la parete gialla, roccia strepitosa!
Stella alpina.
Nico la Fodoma
Anna, la svedese
Libro di vetta
Il gruppo - autoscatto
Mio biglietto in vetta.
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